Weekend tra i cavalli
Per chiudere il programma annuale 2011 delle escursioni in bellezza, la sezione forlivese del C.A.I. Giovanile ha organizzato un’uscita durante il weekend del 26 e 27 novembre presso l'agriturismo “Ridolla” vicino a Premilcuore.
Il gruppo giovanile era composto da quattro ragazzi (Gaia, Marco, Riccardo ed io), mentre quattro erano gli accompagnatori (Marco e Alberto Quattrini, Aride Fuzzi e Giovanni Casadei). Giunti alla destinazione alle 19:45, ci siamo sistemati in uno chalet con il tetto a forma di spirale, qui abbiamo cenato con delle ottime tagliatelle al ragù; dopo cena ci siamo recati a visitare sotto terra le 6 Fonti dei Frati (ma ne funzionavano solo 2). Al ritorno ci siamo incamminati all’interno del bosco immersi nel buio della notte e siamo arrivati fino ad un ponte chiamato "Ponte Nuovo", anche se all’apparenza sembrava molto vecchio. Durante il rientro all' agriturismo abbiamo rivolto lo sguardo alle costellazioni, acquisendo in diretta i vari nomi delle formazioni stellari e come localizzarle (per esempio l'Orsa Maggiore, Cassiopea, Orione,...); per ultimo come trovare la Stella Polare. La serata si è conclusa ovviamente tra lazzi e sollazzi sotto la cupola, dentro i ns. sacchi a pelo.
Il giorno dopo, previo lavaggi e abluzioni corporali, ci siamo abbuffati con una abbondante colazione, quindi siamo partiti incamminadoci in direzione del monte Arsiccio e - quando siamo arrivati in cima - abbiamo mangiato un po' di piada presa al forno di Premilcuore all' ombra del monte Taglia Vento. Rientrati all'agriturismo per il mezzogiorno, abbiamo pranzato in modo a dir poco succulento: un primo di tortelli al ragù e tortelli burro e salvia, un secondo misto di carni con verdure al gratin e patate al forno e “dulcis in fundo” ciambella.
Per smaltire le calorie in eccesso noi ragazzi siamo andati ad ammirare i cavalli e gli accompagnatori hanno bevuto il caffè e…..l’ammazza caffè!
Alle 16:00 ci siamo messi in moto per tornare a casa e, per poco, l'auto di Marco non finiva nel fosso (!); alle 16:45 siamo giunti a Forlì sfiniti, ma felici e riconoscenti ai ns. accompagnatori.
In sintesi è stato un bellissimo weekend in cui ci siamo divertiti tutti, anche se eravamo pochi (ma buoni).
By Dario Bottignole
socio Giovanile C.A.I., sezione Forlì
Viva la montagna
Alle otto di mattina eravamo tutti pronti e dopo le presentazioni, via siamo partiti .
Finalmente arrivati ad un favoloso campeggio, con un po’ di difficoltà riusciamo a montare le tende.
Ci troviamo in Val di Non per scalare il Monte Roen (2116 m) .
Per rinfrescaci abbiamo deciso di andare in piscina (giusto che c’erano 36°).
Alle 17:00 si parte per andare a vedere il canyon del Rio Sass , una profonda fessura nella roccia percorribile solo con una passerella di acciaio.
In alcuni punti il passaggio si stringe fino a 50cm, è veramente emozionante stare sospesi tra le rocce, ammirare inoltre le opere di uno dei tanti fabbri di zona, e gli spettacolari arcobaleni che si formano dai getti d’acqua caduti dalla diga secolare in legno.
Uno spettacolo unico.
Il canyon passa sotto alle case, e quando esce dall’oscurità il canyon diventa un fiume.
Torniamo alle tende per la cena e poi andiamo subito a letto perché il giorno dopo ci aspetta una dura scalata .
Alle 10:00 siamo appesi a spenzoloni ed abbiamo anche la fortuna di incontrare un fiore rarissimo : LA STELLA ALPINA !!!
Il percorso è pieno di sassi e bisogna stare attenti a non farli cadere in testa a chi ti segue nella cordata.
In parete non siamo gli unici. Addirittura
alcune persone scalano a mani nude e senza protezioni .
Dopo una scalata lunga, faticosa e divertente arriviamo in cima, tutto dall’ alto tutto sembra piccolissimo .
Scendiamo per un sentiero sterrato .
Tornati alle auto, si riparte per tornare a casa .
E’ STATO DIVERTENTISSIMO
GAIA ROSSI
Una notte tra i lupi
Ci ritrovammo alle 6 nel piazzale della stazione sotto l’antenna.
Arrivati alla casa di Polenta, ci mettemmo a preparare da mangiare un bel piatto di pasta al pomodoro, con qualche problema ad accendere il gas.
Riusciti nell’impresa, andammo a sistemare il sacco pelo.
Alle 22.00 arrivò il guardia caccia che ci fece una lezione di un’ora, sugli animali del territorio.
Prendemmo la macchina per spostarci in un campo arato dove sentimmo l’abbaiare dei cani e l’ululare dei lupi, ed a sorpresa vedemmo un istrice che innalzò subito gli aculei, non so se per la nostra presenza o per la musica da discoteca in sottofondo.
Dopo ci spostammo alla ricerca di nuove tracce sui lupi in un campo d’erba, dove notammo tre luci, di cui due lampeggianti arancione ed una fissa bianca, ci acquattammo in silenzio per ascoltare i rumori della notte ed individuare l’origine delle luci: i bracconieri.
Tutti quanti pensammo la stessa cosa, dopo pochi minuti la conferma, un botto assordante fece eco tra le montagne.
Il guardia caccia ci aveva raccontato alcune storie di come aveva affrontato i bracconieri.
A mezzanotte tornammo all’accampamento con la luna grande e tonda ad illuminarci la strada.
Rientrati subito ci infilammo nel sacco a pelo così come eravamo e Riccardo iniziò a russare.
Alle cinque eravamo in piedi pronti vestiti e stanchi, ma eccitati.
Ci spostammo con una nuova destinazione in una vallata chiusa dove c’era una cerbiatta con il suo cucciolo che brucavano l’erba. Li seguimmo finché non si accorsero di noie scapparono via saltellando.
Ci fermammo ad ammirare l’alba con un branco di caprioli formato da 4/5 esemplari che saltellavano in giro.
Arrivati ad un sentiero notammo delle impronte, della cacche un po’ puzzolenti, confermate come quelle di lupo.
Tornati alla casa a prendere le nostre cose, con tristezza partimmo.
Arrivati al parcheggio della palestra di San Martino dove c’era il mio babbo che mi aspettava.
Appena arrivata a casa raccontai tutto quello che era successo.
ERO FELICISSIMA
GAIA ROSSI
Una giornata a Ridolla
Partimmo da Forlì, prima sosta Fiumana , era già calato il buio nel cielo iniziavano a comparire le prime stelle .
Quando scendemmo dalla macchina , sistemammo i sacchi a pelo .
Il gruppo era composto da Dario, Riccardo, Marco ed io, con supervisori l’intero Staff.
Andammo a mangiare alla Ridolla, e dopo una sosta, ci incamminammo e prendemmo il sentiero per andare alle sorgenti sotterranee .
Quando entrammo, attraverso una porta metallica, c’era una leggero odore di muffa, scendemmo per una scala a pioli.
Guardai giù dal ballatoio e vidi l’acqua che scorreva, continuammo la discesa in profondità, finché non incontrammo una galleria profonda che arrivava ad una altro ingresso. Osservammo delle stalattite di calcaree che pendevano dal soffitto. La cosa strana era che faceva caldo.
Guardammo le sorgenti, di cui funzionanti solo tre di sei, concludendo che la siccità degli ultimi mesi stava influenzando molto i flussi dell’acqua.
Quando uscimmo, intorno a noi era pieno di rugiada, ritornammo sul sentiero che porta al ponte a schiena d’asino di Gulmella, dove ammirammo le stelle.
Dopo quella fatica, tornammo alla casa, la nostra era la più grande di tutto il camping.
Cambiati, guardammo il repertorio dell’anno poi chiacchierando andammo a dormire.
La mattina seguente, di nuovo chiacchierando al sole splendente ci dirigemmo alla Ridolla per fare colazione.
Poi di nuovo di buon passo al depuratore delle sorgenti.
L’ingresso era pieno di lumache ed insetti del buio, qui prendemmo, per scendere una scala a chiocciola rovinata dalla ruggine che ci portò agli impianti di depurazione.
All’uscita, ripassammo dalla Ridolla dove lasciammo Giovanni e ripartimmo per Monte Tiravento. Neppure la salita più impervia dava tregua alle chiacchiere.
Lungo il percorso trovai la corteccia di un albero caduto a forma di capanna, adattissimo per il presepe, ed Alberto un graditissimo porcino.
In cima sosta rifocillante sia per le forze sia per le orecchie.
La discesa fu velocissima ed al rientro alla Ridolla trovammo i genitori.
Dopo un allegro pranzo, giocammo a nascondino, a carte, ed infine un saluto ed arrivederci tra noi e con i cavalli.
E’ stata davvero una divertente giornata.
A presto
Un’ arrivederci da Gaia
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